Data pubblicazione: Feb 24, 2013 1:20:0 AM
L'introduzione alle forme geometriche e ai numeri presenti nel mandala e’ stato il tema della giornata del primo incontro del ciclo di workshop “Il mandala tra cielo e terra: simbolo o contenitore di simboli?”.
Tutte le forme geometriche usate agiscono sui diversi livelli della psiche e dell’anima caricandosi di significati che aiutano a decodificare la realta’ esterna e quella interiore della persona che crea il mandala.
Ogni segno ha contribuito a creare l’unione, riconoscere la propria personale individualita’ pur essendo insieme.
Il cerchio dunque si e’ manifestato, contratto, imploso, esploso, creato, corroso…tutto e’ diventato vita.
Un’esperienza, un incontro di anime e radici, sogni e leggerezza, di cui sono grata per ogni singolo momento.
per riflettere:
LA CIRCOLARITA’ DELL’ESISTENZA
Roberto Vettorello
Io, dal mio centro, inizio con la canna
a disegnare un cerchio.
Piccoli passi, un giro su me stesso
e sulla sabbia una figura incerta prende forma.
Non è perfetta e allora con pazienza
cancello per riprendere la traccia.
La spiaggia dell’inverno è più deserta
d’un deserto d’Arabia; solo il vento
leviga dune e spiana la lavagna.
Il mare arranca a mordere, in affanno,
un po’ di sabbia ancora ad altra sabbia.
Io, piano, coi miei zoccoli di legno,
giro all’intorno e liscio come posso
così cancello tutto il mio disegno.
Riprendo posto al centro e ricomincio.
Rifaccio un altro cerchio,
poi ricancello e inizio dal principio.
Perfetto, rigoroso irraggiungibile
un solo cerchio immagino possibile
ed al suo centro il Dio dell’Universo.
Il mio lavoro non è mai perfetto
e non c’è senso a insistere; ma è vita,
di ritracciare cerchi, la fatica.
Si spera di raggiungere col tempo
l’abilità per fare un bel disegno.
La chiameremo,
in nome della scienza:
la circolarità dell’esistenza.