Una nuova testimonianza che pubblico riconoscente e con il permesso di Lucia. Grazie per la bella condivisione. Annalisa ----------------------------------------------- Cara Annalisa, ieri sera ho riguardato i due lavori fatti sugli inconciliabili e sono giunta alla conclusione che l’uno senza l’altro non possono stare. Devo essere sincera, li avrei buttati entrambi tanto non mi piacevano. Ma ieri sera li ho guardati meglio, uno vicino all’altro, e ho capito che il paesaggio luminoso e bucolico per me da solo è stucchevole senza quell’ombra, che pure da sola sarebbe forse troppo cupa. E poi ho ripensato al cuore che ho disegnato all’inizio e penso che solo ciò che rappresenta “l’amore incondizionato” possa essere la chiave da utilizzare, se ci si riesce essendo comunque molto impegnativo, per guardare l’ombra e anche la propria rabbia senza fare danni a se stessi e agli altri. … i miei lavori potrebbero essere letti anche in base alla mia esperienza di vita. Undici anni fa ho dovuto affrontare una terribile malattia e proprio prima di iniziare la chemioterapia scrissi una poesia, senza pretese letterarie ovviamente, che si concludeva proprio con fiumi di lava incandescente che avrebbero dovuto distruggere le eventuali cellule maligne rimaste in circolo. Se riguardo il mio lavoro sulla rabbia mi sembra di rivedere quei fiumi di lava, ed è forse per quello che alla fine del lavoro, anche se stanca, sorridevo. E quello che tu hai suggerito che potrebbe essere una primavera forse può essere vista come una rinascita. Queste sono le mie riflessioni sull’intensa esperienza fatta insieme. Mi è sembrato giusto condividerle con te. Grazie e buona vita a te. Lucia |
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