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Laboratorio sul mandala "il mandala dell'autostima" - Roma, 24 novembre

pubblicato 14 apr 2010, 10:39 da Annalisa Ippolito   [ aggiornato in data 18 apr 2010, 09:48 ]
La preparazione del tavolo e degli strumenti di lavoro e' molto importante.
Per lo svolgimento sereno dei laboratori preparare con cura lo spazio e creare la giusta atmosfera
in cui le persone possano esprimersi e' fondamentale. 
 







Un momento del laboratorio in cui i partecipanti sono invitati ad esprimere 
i loro sentimenti e la loro creativita' attraverso un mandala. 
In questo casa si tratta del mandala della fiducia o dell'autostima. 
E' un mandala delicato che lavora in profondita', ma e' anche molto intenso e 
genera spesso grandi sorprese.






La conclusione del laboratorio con la distruzione dei mandala.
Questa scelta e' scaturita delle partecipanti stesse che con un gesto simbolico hanno
voluto rinnovare e restituire all'universo una parte delle energie e della creativita' 
sperimentata. Un senso di rinnovamento e di fiducia e' scaturito da un gesto liberatorio e
concreto. 






Lascio spazio alle persone che hanno partecipato, di seguito si legge il commento di una di loro al lavoro:

"Mi sento come chiusa, prigioniera dentro le pareti anguste del nostro pianeta Terra. E' forse troppo piccola per me in questo momento?
 Sento energie interne e profonde che sono come onde oceaniche che non so come canalizzare... Un aiuto mi è venuto e mi viene dal Mandala: dopo aver disegnato il mandala della “confianza” (fiducia) mi sono resa consapevole, perché l'ho vista nel mandala con i colori e con le immagini usate, di questa energia dirompente che mi abita dentro.
Annalisa ci ripeteva durante il laboratorio che dobbiamo avere fiducia del mandala, perché non ci inganna, ci porta a esprimere cose di cui non ci rendiamo conto e che, forse, non saremmo in grado di sentire e accettare in modo diretto. Per me il mandala è un linguaggio, un veicolo che mi aiuta a esprimere quelle onde profonde che non riesco neanche a tradurre a parole, perché ci sono cose che a parole non possono esprimersi, e abbiamo bisogno di simboli, immagini, mediatori... D'altronde siamo animali simbolici, no?" (Patrizia)