L'introduzione alle forme geometriche e ai numeri presenti nel mandala e’ stato il tema della giornata del primo incontro del ciclo di workshop “Il mandala tra cielo e terra: simbolo o contenitore di simboli?”. Tutte le forme geometriche usate agiscono sui diversi livelli della psiche e dell’anima caricandosi di significati che aiutano a decodificare la realta’ esterna e quella interiore della persona che crea il mandala. Ogni segno ha contribuito a creare l’unione, riconoscere la propria personale individualita’ pur essendo insieme. Il cerchio dunque si e’ manifestato, contratto, imploso, esploso, creato, corroso…tutto e’ diventato vita. Un’esperienza, un incontro di anime e radici, sogni e leggerezza, di cui sono grata per ogni singolo momento. per riflettere: LA CIRCOLARITA’ DELL’ESISTENZA Roberto Vettorello Io, dal mio centro, inizio con la canna a disegnare un cerchio. Piccoli passi, un giro su me stesso e sulla sabbia una figura incerta prende forma. Non è perfetta e allora con pazienza cancello per riprendere la traccia. La spiaggia dell’inverno è più deserta d’un deserto d’Arabia; solo il vento leviga dune e spiana la lavagna. Il mare arranca a mordere, in affanno, un po’ di sabbia ancora ad altra sabbia. Io, piano, coi miei zoccoli di legno, giro all’intorno e liscio come posso così cancello tutto il mio disegno. Riprendo posto al centro e ricomincio. Rifaccio un altro cerchio, poi ricancello e inizio dal principio. Perfetto, rigoroso irraggiungibile un solo cerchio immagino possibile ed al suo centro il Dio dell’Universo. Il mio lavoro non è mai perfetto e non c’è senso a insistere; ma è vita, di ritracciare cerchi, la fatica. Si spera di raggiungere col tempo l’abilità per fare un bel disegno. La chiameremo, in nome della scienza: la circolarità dell’esistenza. |
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