Land art e mandala: Il Terzo Paradiso di M. Pistoletto - gennaio 2014

pubblicato 10 gen 2014, 12:11 da Annalisa Ippolito   [ aggiornato in data 14 gen 2014, 04:07 ]
Ad Assisi una espressione di Land Art e il mandala si incontrano in un’opera che puo’ essere ammirata e si puo’ “vivere”, camminandoci in mezzo, e' il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Nel Bosco di San Francesco, nella valle del Tescio, si trova una distesa di ulivi che a ben guardare ha una forma molto originale. Il simbolo dell’infinito e’ stato rivisitato dall’artista con l’aggiunta di un terzo spazio, un terzo cielo, un sorta di terzo occhio

Secondo il manifesto scritto da Pistoletto il Terzo paradiso e’ la fusione di due paradisi, quello in cui l’uomo viveva in contatto e armonia con la natura e quello artificiale prodotto dall’intelligenza umana, il terzo grembo, quello centrale, e’ l’unione dei due. E' la ricerca di nuovi equilibri e nuove espressioni dell’essere umano che si trova impossibilitato a vivere senza l’una e senza l’altro, ma nello stesso tempo cerca un luogo che corrisponda alle sue reali e nuove esigenze. Un paradiso terzo in cui la vita e la terra ricevano benefici dall’intelligenza umana, creatrice di artifici come la scienza, e progresso di tecnica e tecnologia e l’arte. Un luogo dove la civilta’ si esprimera’ ad altri e piu’ alti livelli per poter sopravviere a se stessa.

I tre cerchi si incrociano, si intersecano formando una passeggiata di pietrisco tra i due filari di alberi che si puo’ ripetere infinite volte, meditando e riflettendo o solo assaporando la meraviglia della natura che si estende intorno. 
Al centro del cerchio centrale un palo che rappresenta l’intervento culturare e artistico dell’uomo-artista nella natura, gli ulivi nella radura, rappresenta l’unione del cielo con la terra, e’ un richiamo fortissimo all’”axis mundi”, il palo che sorregge il mondo e che in questo caso e’ la metafora di quel nuovo mondo cui ogni essere umano e’ chiamato a portare il suo contributo.

L’intera opera e’ visibile dalla terrazza restaurata della Torre Annamaria che regala un colpo d’occhio emozionante e incredibile. 

I richiami al mandala sia dal punto di vista filosofico e spirituale sia da quello concreto sono diversi, a parte il simbolo dell’infinito che si ispira al terzo occhio e che secondo la tradizione indu’ indica la capacita’ dei due occhi uniti di vedere la realta’ congiunta e infinita, gli occhi sono la guida verso il centro del mandala e da li’ ci consentono di "conoscere tutto". La visione interiore permette di accedere alla saggezza e di esprimere intuizioni, pensieri e creazioni artistiche frutto dell’aspirazione al divino insita in ogni uomo. 
I tre cerchi sono un rimando alla forma trinitaria della conoscenza. E la conformazione stessa dell’opera consente  di essere vissuta nella ralta’ contingente attraverso la “camminata mandalica”, nel percorso che si intreccia e costruisce una sorta di mandala in continua costruzione. Come il viaggio nelle gallerie di Borobudur che porta fino in cima sul tetto del tempio mandala, cosi’ nel Terzo Paradiso si cammina diventando piu’ consapevoli ad ogni passo che cio’ che realmente e’ importante non e’ il punto di arrivo ma il viaggio stesso e tutto cio' che la persona vive a livello emotivo e interiore durante il viaggio. Ci possiamo fermare dopo aver fatto un giro o dopo molti giri consapevoli che il nostro passaggio non e’ stato solo un’interessante esperienza artistica ma un vero e proprio cammino all’interno di noi stessi e del nostro impegno per creare un mondo nuovo
Il percorso meditativo camminato o colorato nel Terzo paradiso come nel mandala e' un incoraggiamento per ciascuno ad integrare in maniera armonica i mondi gia' esistenti nella nostra realta' e nel nostro spirito e non la ricerca di qualcosa di impossibile da realizzare, e' un suggerimento per conservare il sacro che abbiamo dentro e a disposizione nella realta' quotidiana. 



Per approfondire
Michelangelo Pistoletto, Il Terzo Paradiso http://www.cittadellarte.it
Definizione di Land Art http://it.wikipedia.org/wiki/Land_Art




In omaggio a questa esperienza, ho creato il mandala qui sotto da scaricare gratuitamente e colorare o riempire di simboli personali meditando sul proprio ruolo nel creare benessere nel mondo...

Buona strada e buon lavoro… 


 
 Manifesto del Terzo Paradiso 
Che cos'è il Terzo Paradiso?
È la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado a dimensione planetaria. Il pericolo di una tragica collisione tra la sfera naturale e quella artificiale è ormai annunciato in ogni modo¹. 
Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra, congiuntamente all'impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l'effettiva riuscita di tale obiettivo.
Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. 
Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. 
Il Terzo Paradiso è raffigurato simbolicamente da una riconfigurazione del segno matematico dell'infinito. Con il “Nuovo Segno d’Infinito” si disegnano tre cerchi: i due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso. 
(Michelangelo Pistoletto)

1. Il termine artificio ha come radice la parola arte, perciò l'arte assume oggi essenziali responsabilità riguardo all'intero mondo artificiale.
fonte: http://www.cittadellarte.it