Il mandala del mese di dicembre ~ 2014

pubblicato 11 dic 2014, 07:18 da Annalisa Ippolito   [ aggiornato in data 11 dic 2014, 07:34 ]
Il mese di dicembre e' un mese molto particolare. 
Un mese in cui si celebrano il  solstizio d'inverno, il “Solis Invictus”, la nascita di Cristo. Un mese in cui si omaggia il calore del sole, come portatore di vita e lo si invita a tornare splendente e luccicante...

Anche se la luce e' poca, il sole raggiunge il picco piu' basso dell'orizzonte, e' un mese in cui si sta volentieri a casa, e' un mese che porta gioia, ci si rivolge alla famiglia, agli amici e alle persone care, si organizzano attivita' ludiche e pantagrueliche mangiate per condividere spazi e tempi, si vuole stare tutti insieme. Anche con la vecchia zia bisbetica, col nonno brontolone, il cuginetto piagnone, la cognata matta, il nipote adoloscente, tutti a dicembre sembrano piu' sopportabili, sembrano piu' simpatici.
Perche'? Perche' a Natale siamo tutti piu' buoni? Perche' ci sentiamo, anche se stanchi, piu' disposti a tollerare? Perche' la nostra lista di regali, anche se vorremmo, non riusciamo a ridimensionarla? Ci rispondiamo che “sembra brutto escludere qualcuno”, ma in realta' e' perche' sentiamo di voler dare qualcosa. Perche' un pensiero per qualcun altro significa “in mezzo alla mia vita caotica, io ti penso e ti ringrazio perche' sei nella mia vita”. Lasciare un segno della nostra riconoscenza e gratitudine alla presenza dell'altro, comunque esso sia, senza giudizio. Il Natale, il cosiddetto Spirito del Natale, lontano da ogni credenza e religione e' questo, la capacita' di guardare all'altro come un dono nella nostra vita, e l'incontro con lui un momento speciale, da vivere e condividere con tutti. E' possibile che siamo cosi' fortunati da farlo anche in altre occasioni, di poterci fermare e renderci conto di quanto tutte le persone che incontriamo habbiano un significato nella nostra vita. Tutte lasciano un segno e sta a noi decidere se buono o meno. Ma a dicembre sembra piu' facile farlo.

Dicembre e' il mese del Natale, un momento incredibile che cade non a caso nel periodo meno luminoso dell'anno. Un tempo di introspezione. Ci guardiamo dentro, ma non guardiamo solo al nostro ombellico, ci vediamo per come siamo e con piu' indulgenza, con l'animo festoso di un bimbo che guarda le lucine dell'albero o la neve che cade, meravigliati del nostro stesso miracolo di persone e siamo disposti a cedere. Cediamo in senso positivo, alle ansie, alle paure che si manifestano nel buio prolungato, nel freddo intenso, nel silenzio improvviso della natura e nel momento stesso siamo coscienti che possiamo superarle.  E per esorcizzarle e come auspicio per il prossimo futuro, certi che abbiamo toccato il fondo, ma siamo sopravvissuti un altro anno ci apriamo alla festa. E rispondiamo con la speranza.
Accendiamo fuochi e candele, mettiamo un ceppo a bruciare ininterrottamente per 12 notti, cosi' che il freddo non possa penetrare nelle case, e rivestiamo con addobbi colorati e sgargianti, luminosi le nostre case e i nostri abiti. 

Riflettere su questo aiuta a capire che non siamo soli nella notte dell'anima, che ci prende soprattutto durante le Feste di questo periodo, quando tutto, nonostante qualche malinconia, si colora di oro e rosso, verde e argento... e bianco. E si mescola tutto, lacrime e sorrisi dandoci proprio un segno che l'unita' degli opposti che si attraggono e si equilibrano e' possibile, e porta con se' la magia dell'unione degli inconciliabili.

Il mandala di questo mese ha un centro vuoto. Perche' solo nella completa esperienza del vuoto si puo' comprendere la totalita'. E' un “vuoto~pieno” quello di cui parlano gli antichi testi sacri orientali. “Se togli dalla perfezione la perfezione, non rimane che la perfezione”. Sembra un gioco di parole, ma se solo ci fermiamo un momento a pensarci questo si trasforma in un messaggio pieno di significati e di  valore. Ci si puo' fermare a rifletterci su', magari colorando il mandala...