Scenografie al festival di Sanremo e Mandala – (11 giugno 2009)

Il mandala e’ una forma d’arte utilizzata anche come quinta scenica. In Italia c’e’ un evento che si ripete da tempo immemore, il Festival della canzone italiana di San Remo. 
L’incontro tra le due cose pare lontano. Eppure guardando i filmati dell’edizione del festival del 1983 si scorge una quinta scenica luminosa proprio a forma di mandala. 

Vasco Rossi a Sanremo

E mentre un quasi esordiente Vasco Rossi canta “voglio una vita spericolata”, l’ugola d’oro dei Matia Bazar gorgheggiava di fantasiose “vacanze romane”, una grintosissima Amii Stewart accompagnata dal il suo corpo di ballo canta “Working late tonight” ed i Passengers si esibiscono in “movie star” si alternano alle loro spalle colorati, brillanti e strepitosi mandala. 

Amii Stewart a Sanremo

Una rielaborazione del mandala classico tibetano, con il fiore di loto a petali multipli di 8 e il doppio quadrato che si interseca e si capovolge fino a diventare un rombo. Una rivisitazione dei quattrro modelli di mandala-yantra propri della tradizione hindu’ con un richiamo alla geometria sacra secondo cui la presenza di quadrati e cerchio doveva garantire la realizzazione di equilibri e ricostruzioni del cosmo e della presenza umana all’interno di questi. Il quadrato e per estensione tutti i poligoni e’ il simbolo della terra, dello spazio definito, mentre il cerchio e’ il simbolo del cielo e dell’infinito. 
Scorrendo altri filmati, si scopre pero’ che la presenza dei mandala o degli yantra e’ costante nella scenografia del Festival per tutti gli anni ’80. 
Gia’ nel 1981 mentre Fiorella Mannoia canta una grintosa “caffe’ nero bollente” e Loretta Goggi “maledetta primavera” alle loro spalle brilla una rosa dei venti come un loto stilizzato a otto punte. E ancora nel 1986 mentre Renzo Arbore canta “il clarinetto” e Eros Ramazzotti lancia “adesso tu” alle loro spalle dardeggiano le luci di un mandala ottagonale.
 
In queste scenografie si e’ ricorsi alle immagini piu’ antiche rielaborate per trasformare i mandala in un oggetto decorativo e luminoso contemporaneo. 
Un brillante e intuitivo esempio di come il mandala possa essere strumento esplicativo anche per mezzi piu’ ludici come la musica leggera contemporanea.