pubblicato 1 feb 2013, 14:18 da Annalisa Ippolito
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aggiornato in data 1 feb 2013, 15:38
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Nelle notti tra il 31 gennaio e il 2° febbraio si celebra una festa particolare dedicata alla luce e al pallido ritorno del sole. E’ la festa che anticamente sanciva il tempo mediano tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. Una festa dedicata alla presenza di semi sotto la neve che nell’inverno ghiacciato cominciano a dare segni di vita e preannunciano il ritorno della primavera. Le giornate si allungano e il sole torna a splendere per piu’ ore al giorno. Gli animali si spingevano per la fame piu’ vicino ai villaggi e il loro comportamento dava suggerimenti da interpretare sulla fine della stagione fredda e l’ambito ritorno della primavera.
Celebrazione antichissima, dai romani era chiamata Lupercalia, dai celti Imbolc (pronuncia Immol’c) detta anche Oimelc o Imbolg, nel cristianesimo e’ diventata la Candelora, negli Stati Uniti e’ chiamato il “giorno della marmotta”.
Alcuni simboli legati alla tradizione popolare della festa di Imbolc sono interessanti perche’ si rintracciano anche nella tradizione del mandala.
La figura piu’ interessante e ricca di allegoria e’ sicuramente Santa Brigida o Brigit, la cui festa ha sostituito quella di Imbolc nelle zone un tempo abitati dai Celti.
Brigit, e’ una figura tra leggenda e verita’ storica, le sono state dedicate diverse biografie e la sua figura e’ probabilmente derivata da una fanciulla che, con un gruppo di druidesse viveva nella zona Kildare o Kildaire (Cill-dara cioe’ chiesa della quercia) e onorava Madre Terra custodendo il fuoco sacro. Pare che abbia abbracciato il cristianesimo portando con se’ tutte le sue conoscenze magiche e scientifiche cosi’ da diventare la patrona della guarigione, della fertilita’, delle arti e della poesia, in suo onore esistono moltissime poesie e benedizioni.
Spesso raffigurata in tre versioni, detta anche le Tre Brigitte, riassume in questa immagine le tre eta’ della donna, dalla fanciullezza alla vecchiaia passando per l’eta’ adulta.
Ha diversi attributi, il serpente o bastone, la croce di giunchi d’avena con quattro bracci uguali dentro un cerchio, la ruota del filatoio, la coppa, lo specchio, il mantello verde.
Ciascuno di questi attributi ha un suo significato e rimanda a un simbolo mandalico.
Brigit e’ spesso raffigurata come un serpente che emerge dalla terra risvegliandosi dal letargo invernale, come la marmotta negli Stati uniti, dal cui comportamento si evince quanto durera’ ancora l’inverno. Il serpente e’ un animale totemico preistorico. Diffuso in tutte le culture ha valore sia positivo che negativo. E’ il simbolo dell’eterno ritorno nella raffigurazione del Uroburos, e’ Kundalini, l’energia primordiale che circola nel corpo, situata alla base dei nostri chakra, e’ il simbolo di guarigione attorcigliato intorno al caduceo di Mercurio, e’ la tentazione di Eva, e’ Midgard il serpente che attorciglia il mondo scandinavo delle originie’ Kukulkan il dio piumato dei Maya che sovrintende all’agricoltura. Il serpente e’ considerato l’anello primordiale della vita, non ha zampe e striscia, mentre l’uomo e’ visto come l’ultimo e piu’ evoluto degli esseri. Con la sua forma ricorda il cordone ombelicale, o un fallo, o quando e’ posto intorno all’uovo cosmico simbolo femminile, diventa allora il seme fecondante. Per la sua capacita’ di cambiare pelle e’ associato all’idea di rinascita, rinnovamento e cambiamento. Per questo la dea Brigit ne assume la forma o ne e’ accompagnata. Nel mandala il serpente spesso ci invia un messaggio di voglia di rinnovarsi, di guardare nelle profondita’ del nostro essere, oltre che la capacita’ sanatoria e la voglia di cambiamento insiti nella nostra anima.
Nei suoi significati meno luminosi ha quello del male, dell’oscurita’, del torbido il suo veleno e’ capace di uccidere, ma se usato con sapienza anche di guarire. E’ un animale ambivalente e molto interessante.
Nella tradizione delle campagne gallesi in onore di Brigit e della Terra madre vengono preparate le cosiddette croci di Brigit, esse sono costruite con rametti di avena, orzo o giunchi, hanno quattro bracci uguali racchiusi in un cerchio. L’immagine e’ un chiaro richiamo alla forma simbolica del sole oltre ad essere un mandala primordiale. Il sole e’ il simbolo della luce e la festa di Imbolc e’ una delle quattro feste dedicate al ritorno del sole che nel calendario celtico segnavano la ruota dell’anno. La croce di Brigit si conserva per un anno, si appende sulla porta di casa come segno beneaugurante, ma anche nelle stalle perche’ gli animali abbiano sufficiente latte e salute nell’inverno.
La croce con quattro bracci uguali indica i quattro elementi di cui Brigit, la druida, era padrona. L’aria, il fuoco, l’acqua e terra, sono anche i quattro elementi di cui l’intero universo e’ formato, ma corrispondono anche ai quattro punti cardinali e alle direzioni nord, sud est ovest, che sostenute dalla croce orientano il mondo e impediscono al caos di regnare. Ogni anno le vecchie croci vengono bruciate per far posto alle nuove e nello stesso falo’ finiscono anche le ghirlande di Natale. Cosi’ in occasione della festa di Brigit il fuoco purifica dalle energie stantie e usurate dell’inverno e prepara ai prossimi germogli. Il fuoco ricorda anche che la vita sulla terra ha bisogno di calore per tornare a splendere dopo il rigori dell’inverno. E tutti i fuochi rappresentano un invito al Sole a tornare splendente e fulgido datore di vita.
La croce nel mandala e’ un forte richiamo ai valori del numero quattro, all’equilibrio e alla realizzazione dei propri progetti. E’ un simbolo di unita’ ed e’ legata alla creazione oltre che al simbolo cristiano della salvezza.
La ruota del filatoio e’ un richiamo al tempo, alle attivita’ domestiche e alla ruota dell’anno. Nel mandala, non si trova spesso ma il simbolo della ruota o il cerchio hanno lo stesso significato della ruota dell’anno, richiamo il concetto di unita’ e di ciclicita’.
La coppa e’ un chiaro riferimento al ventre materno, in cui la vita e’ custodita e il rimando all’allegoria della dea Terra Madre che durante l’inverno trattiene nel suo grembo i semi per lasciarli dischiudere a primavera quando lascia sgorgare la vita. Inoltre, la coppa e’ un richiamo all’acqua fonte di vita e strumento di purificazione al pari del fuoco. La coppa ha numerosi significati tutti legati alla sua forma di contenitore. La coppa si trasforma nel sacro Graal contenente il sangue di Cristo, ma anche il contenitore dell’ambrosia e di ogni bevanda che da’ l’immortalita’, la forza, la conoscenza, la saggezza. E’ uno strumento che permette di far circolare le energie del Bene, e’ il veicolo dello scambio e della comunicazione tra le persone. Nei mandala sia tradizionali sia individuiali la coppa e’ presente in diverse forme, con dei significati non dissimili. E’ il contenitore cui affidiamo il nostro sapere, ma anche i nostri sforzi per migliorare le nostre qualita’.
Lo specchio è uno strumento di divinazione, usato anche nel buddismo perche’ smaschera le bugie e ci mette di fronte alla verita’ di noi stessi, nel mondo celtico simboleggia l’immagine del mondo magico e pieno di saggezza cui accedono gli eroi e gli iniziati.
Il mantello verde di cui Brigit si copre e’ la natura, la primavera che avanza. E’ la vita che non muore e che si trasforma in prati, fiori e frutta dopo un lungo riposo. E’ il simbolo della giovinezza e del colore brillante del cambiamento, avvenuto con fatica e dolore, non senza pericolo, perche’ ricordiamo che gli inverni sono simbolo di perdita e fisicamente un inverno rigido poteva mettere a repentaglio la vita con malattie e febbri mortali. Ma e’ il colore della speranza, della giovinezza e infatti Brigit e’ la dea giovane e la giovane che si contrappone alla vecchia e al Vecchio Yule, il saggio uomo degli alberi Green man. Il verde e’ il colore intimamente collegato ai colori di Brigit.
I colori di questo periodo sono leggeri, tenui, le tinte pastello. A parte il verde, il bianco che ricorda il vestito della Santa (ispirato alla tunica Druida), e al latte, la bevanda celebrativa che permette la sopravvivenza per il periodo che rimane dell’inverno, il giallo pallido ispirato ad un sole leggero e il celeste del cielo limpido ma non ancora completamente uscito dalla lunga notte dell’inverno.
L’immagine di Brigit, come visto e’ ricchissima di immagini mandaliche, legata alla Dea Madre Terra , ai riti di purificazione, al cambiamento, alla potenza rigeneratrice della natura.
La festa di Imbolc, per i Druidi che da questo periodo facevano iniziare la primavera magica, e’ la festa dell’elemento Aria, della purificazione attraverso il fuoco e il latte destinato agli agnelli.
Su questa tradizione, specie nel Nord Europa, si inserirono alcune feste cristiane. Il 2 febbraio viene celebrata la Candelora. Il termine candelora deriva dall’usanza francese, diffusa nel X secolo d. C. di portare in processione delle candele per festeggiare la purificazione di Maria (che secondo la tradizione ebraica era rimasta isolata per 40 giorni dopo il parto) e la presentazione al tempio di Gesu’. In questo evento si dice che il sacerdote Simeone abbia esclamato del Bambino Santo, e’ “Luce per illuminare le genti”. Mentre la purificazione di Maria richiama il risveglio della Madre Terra dall’isolamento del periodo invernale. La Terra e’ stata a riposo e in questa occasione viene arata per prepararsi a ricevere i semi che germoglieranno in primavera. Uno dei simboli di questa festa e’ infatti l’aratro. Che viene decorato con ghirlande e portato dai contadini in processione di casa in casa.
Il fiore della festa e’ il bucaneve. Che con i petali bianchi, il gambo verde e il pistillo giallo ha i colori tradizionali di questo periodo. E soprattutto e’ il primo fiore a sbucare in mezzo al manto bianco che copre la terra.
I fiori nei mandala sono considerati dei simboli sacri, ricoprono un posto di particolare rilievo. Il loto e’ il fiore dell’Illuminazione, della sapienza, mentre la rosa e’ il fiore dedicato a Maria, rosa mistica, il crisantemo e’ il fiore dell’Estremo Oriente, dove significa lunga vita ed e’ augurio di fertilita’, e il Giglio nel cristianesimo e’ il fiore dei Santi Martiri, oltre che della purezza e della grazia. Quando inseriamo un fiore nel nostro mandala abbiamo voglia di tenerezza, di concederci una coccola e spesso assistiamo al fiorire delle nostre migliori qualita’.
Se decidiamo di colorare uno dei due mandala di Imbolc qui sotto (altri invece si trovano cliccando qui) possiamo leggere una delle due benedizioni dedicate a Brigit:
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«Sono sotto lo scudo
Della generosa Brigit ogni giorno;
Sono sotto lo scudo
della generosa Brigit ogni notte.
Sono protetto
Dalla Levatrice di Maria,
Ogni alba e ogni tramonto,
Ogni notte e ogni giorno.
Brigit è la mia compagna,
Brigit è l’ispiratrice delle mie canzoni,
Brigit è la mia aiutante,
è la migliore delle donne, la mia guida fra tutte le donne.»
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The Caim of Bride
Be the compassing of Bride around me
Keeping me from ill and evil,
Keeping me from death and doom,
From malice and misfortune.
Be the fiery sword of Bride
Defending me from all black swarms.
Be the shield of blessed Bride
Protecting me from all sharp edges.
Be the cloak of gentle Bride
Encircling me.
Be the compassing of Bride around me,
Keeping me from hurt and harm,
Keeping me from wound and woe,
From darkness and despair.
Be the compassing of Bride around me
This day and every day,
This night and every night.
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